La spalla è una delle articolazioni più mobili del corpo umano e viene coinvolta in molti movimenti quotidiani, il che la rende predisposta a lesioni e dolori.
I dolori alla spalla sono una delle ragioni più comuni per le visite mediche e per gli interventi chirurgici ortopedici.
La frequenza con cui compare questo dolore può variare da persona a persona e dipende dalla causa sottostante del dolore.
Si stima che rappresenti il 16% di tutte le affezioni dolorose dell’apparato muscoloscheletrico, possono colpire persone di tutte le età e con stili di vita differenti.
Alcune persone riferiscono un dolore costante, altre episodi di dolore intermittente, ma ciò risente dell’influenza di fattori come attività fisica, movimenti ripetitivi, riposo e trattamento ricevuto in base alla causa.
Il dolore può essere localizzato in una specifica area della spalla o può irradiarsi verso il collo, il braccio o la schiena. Tra i sintomi possiamo includere rigidità, debolezza muscolare e difficoltà nell’usare la spalla.
Tabella dei Contenuti
Come si muove la spalla?
La gamma dei movimenti è assicurata da numerosi muscoli e tendini tra cui i più importanti sono conosciuti con il nome di Cuffia dei Rotatori (CDR), che hanno anche il compito di stabilizzare l’articolazione gleno-omerale della spalla e consentire i suoi movimenti di abduzione, extra-rotazione e intra-rotazione.
A costituire la cuffia dei rotatori sono i muscoli sovraspinato, sottospinato, piccolo rotondo e sottoscapolare con i loro rispettivi tendini.
Le 3 ossa che compongono l’articolazione della spalla sono: omero, scapola e clavicola.
Grazie a questo complesso sistema muscolare-tendineo-articolare-legamentoso, siamo in grado di compiere ampi movimenti del braccio (avanti, indietro, in alto, in basso, di lato, dietro la testa, ecc.), ma se vengono lesionati può essere doloroso o difficile effettuare qualsiasi movimento della spalla come il semplice sollevare il braccio sopra la testa.
Principali patologie della spalla
Tra le principali patologie responsabili del dolore alla spalla elenchiamo:
- Tendiniti della cuffia dei rotatori = infiammazione del tendine nella sua componente più superficiale che si chiama “peritenonio” che, se avanza, può determinare una lesione delle fibre fino alla rottura del tendine stesso.
- Borsite subacromiale = infiammazione che colpisce una borsa, cioè una vescichetta molto viscosa che, in condizioni di normalità, agevola lo scorrimento delle strutture muscolo tendinee.
- Sindrome da conflitto subacromiale = la causa di questo conflitto può essere primaria (legata ad una anomala conformazione dell’acromion) oppure secondaria legata ad una condizione di artrosi dell’articolazione acromion/claveare.
- Artrite = una serie di processi infiammatori dell’articolazione che derivano da una aggressione batterica, reumatica, immunologica.
- Lesioni della cartilagine articolare e dei tendini della cuffia dei rotatori = si verificano quasi sempre in conseguenza di un trauma soprattutto nei giovani ma possono manifestarsi anche in conseguenza di una patologia degenerativa (usura) soprattutto nella popolazione over 55.
- Osteofiti = reazione del tessuto osseo caratterizzata dalla formazione dovuta al prodotto di accumulo di calcio sulla cartilagine articolare.
- Discopatia vertebrale cervicale = il dolore è riferito alla spalla e/o collo-spalla ma la causa è in zona cervicale. Quando la compressione radicolare determina una compromissione della forza muscolare, anche il movimento della spalla viene compromesso.
- Spalla congelata = detta anche capsulite adesiva, è una patologia poco frequente (2% della popolazione), ma estremamente invalidante, caratterizzata da dolore e l rigidità della spalla.
- Lussazione della spalla = è una condizione abbastanza frequente nei giovani e si tratta di una instabilità dell’articolazione gleno/omerale che si manifesta con dolore e impaccio articolare.
- Frattura = è una lesione parziale o totale di un osso della spalla o del braccio. Allorquando la frattura è scomposta (estremo allontanamento dei “pezzi” ossei) è di facile identificazione e trattamento, mentre la frattura composta (contatto tra i “pezzi” ossei) sono di più difficile trattamento.
11. Overuse e overstress = sono condizioni particolari che, in conseguenza di un uso eccessivo, ripetitivo e prolungato nel tempo della spalla possono produrre lesioni tali da causare dolore e riduzione del movimento della spalla.
12. Altre condizioni, più o meno gravi, come una lesione del midollo spinale o una ischemia cardiaca può produrre dolore alla spalla.
Il chiropratico americano Dr George Goodheart fu tra i primi a intuire negli anni ’60, una possibile relazione tra le disfunzioni presenti nella bocca (malocclusione, mancanza di alcuni denti, frenulo corto, cure dentistiche inadeguate etc.) e la colonna vertebrale, le articolazioni dello scheletro, e il sistema nervoso.
Da allora la Applied Kinesiology (la kinesiologia applicata) si è sviluppata nella prevenzione e trattamento degli squilibri del corpo e i dolori di tipo “DISCENDENTE”, ovvero dalla bocca verso altri apparati.
Dolore alla spalla e malocclusione
La malocclusione è una disfunzione importante.
Generalmente si tratta di uno scorretto ingranaggio dentale formatosi nel combaciamento dell’arcata superiore con quella inferiore, ma può anche sussistere una malocclusione in presenza di un ingranaggio dentale “apparentemente” armonico.
La malocclusione ha rilevanza nella dinamica funzionale esercitata dalle arcate dentarie sulle diverse sedi cliniche.
La malocclusione si manifesta infatti:
- nello scheletro craniofacciale
- nel sistema neuromuscolare orofacciale
- nei tessuti “molli” stomatognatici
- nelle arcate dentarie
Alle limitazioni imputabili al preposto Sistema Stomatognatico, vanno aggiunte quelle del Sistema posturale globale in un nesso di causalità circolare.
Una postura sbagliata e la sedentarietà portano a un’alterazione della colonna vertebrale, che successivamente può spostare la mandibola in avanti, creando un morso scorretto.
La malocclusione è una delle principali cause del disturbo dell’ATM, ecco perché è importante evitare l’effetto a catena di una cattiva postura.
Quando si lavora per ore davanti al computer in posizione scorretta, con la testa piegata in avanti, l’allineamento verticale con la spalla e il resto della colonna viene deviato.
Ne subisce le conseguenze in particolar modo la muscolatura complessa dell’ATM – che non è destinata a reggere il peso della testa – ma anche i muscoli del collo e della spalla.
Quando i muscoli masticatori vengono usati per mantenere la testa in su, contro la gravità, essi limitano i movimenti naturali della mandibola, generando dolore, rigidità e blocco mandibolare.
I sintomi della disfunzione dell’ATM possono includere dolore alla mandibola, alla testa e al collo, difficoltà nell’aprire e chiudere la bocca, scrosci o rumori quando si apre la bocca, mal di testa e dolore all’orecchio . A questi si aggiungono mal di denti, vertigini, problemi di udito e dolore alla schiena.
In sintesi:
La malocclusione dentale può causare quindi dolore alla spalla perché i muscoli della mascella e della spalla sono collegati e possono influenzarsi a vicenda.
I muscoli della mascella e della spalla sono collegati attraverso il muscolo sternocleidomastoideo (SCM), che si estende dalla base del cranio alla clavicola e allo sterno, responsabile della rotazione della testa e del collo e può influenzare la postura e la tensione muscolare in tutto il corpo.
Questa tensione nei muscoli della mascella deriva dal fatto che denti non combaciano e i muscoli devono lavorare di più per masticare e parlare. Essa può irradiarsi alla spalla attraverso il muscolo SCM e altri muscoli del collo e della spalla.
Deriva da questo anche una postura scorretta e un cattivo allineamento del corpo, che può anche influire sulla spalla.
Se i denti non combaciano in modo giusto, si crea un’interferenza con 1/3 del nostro sistema nervoso: il cervello può ricevere impulsi errati, pertanto a sua volta controllerà male la parte motoria del corpo, alterandone la struttura.
Avremo, perciò, una spalla più alta dell’altra e la muscolatura del tronco compenserà con la creazione di curve scoliotiche nella colonna vertebrale.
Curare la malocclusione
Per comprendere meglio come sono correlati denti e postura, è importante conoscere le caratteristiche della malocclusione.
Ne esistono diverse tipologie, suddivise in classi:
- Malocclusione di I classe: i denti dell’arcata superiore sovrastano leggermente quelli inferiori. L’occlusione dei molari è corretta, ma possono verificarsi dei problemi come morso profondo, morso aperto oppure affollamento dentale;
- Malocclusione di II classe: l’arcata mascellare sporge eccessivamente rispetto all’arcata mandibolare, oppure quest’ultima risulta troppo piccola rispetto all’altra;
- Malocclusione di III classe: l’arcata superiore è arretrata rispetto a quella inferiore, con conseguente morso inverso.
La postura è la risposta del corpo al la forza di gravità: se essa è inadeguata, si instaura un’alterazione posturale.
Per capire come i disordini cranio-mandibolari si ripercuotano sul corpo e la postura, lo gnatologo deve ricorrere alla kinesiologia, che offre test specifici di diagnosi.
Presso lo Studio Medico di Marco e Massimo Silvio Pantani a Carrara, è possibile eseguire il test occluso-kinesi-posturale, privo di effetti collaterali, che permette di diagnosticare l’origine e/o le disfunzioni causate da malocclusione dentale.
La terapia risolutiva prevede uno speciale apparecchio orale personalizzato detto RIP (Riposizionatore Posturale) che riuscirà a ristabilire il corretto movimento della mandibola.
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Nasce dall’interazione tra 3 SCIENZE:
- La POSTUROLOGIA permette di verificare quali catene muscolari sono alla base dei dolori del Paziente
- L’ODONTOIATRIA e più specificatamente la GNATOLOGIA (una sua specializzazione) permette di trattare le malocclusioni che sono alla base dei disturbi del Paziente (70% dei casi nella statistica personale).
- La KINESIOLOGIA ci dice qual è la causa o le cause delle alterazioni posturali alla base dei dolori e indica le correzioni da apportare per ripristinare una postura corretta.
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Esistono numerose ricerche scientifiche che dimostrano una correlazione tra benessere psico-fisico ed equilibrio dell’ingranaggio dentale e tra queste le linee guida presentate dal Ministero della Salute (vedi pubblicazione del 2017 sul link sottostante).
