Con il sopraggiungere della stagione invernale, aumentano i casi di rinosinusite, soprattutto in età pediatrica.
Essa consiste, tecnicamente, nella congestione delle fosse nasali con limitazione della respirazione nasale e produzione di muco denso e viscoso, con un colorito giallastro o verde.
Comporta in genere anche un aumento della lacrimazione e una pesantezza a livello della proiezione dei seni paranasali che può sfociare anche in cefalgia.
Oltre a quelli sopra citati, possono presentarsi anche altri sintomi quali:
- Rinorrea anteriore (il muco scende dalle narici) o posteriore (il muco passa dietro le cavità nasali e i liquidi vengono deglutiti o espulsi dalla bocca
- Alterazioni del gusto e dell’odorato
- Tosse
- Alito cattivo (alitosi)
- Cacosmia (odore sgradevole percepito dall’olfatto)
- Ovattamento auricolare
- Febbre
Tabella dei Contenuti
Classificazioni della sinusite
Essendo genericamente una infiammazione dei seni paranasali, la rinosinusite può presentarsi come un comune raffreddore, essere virale, batterica o allergica.
Pertanto la sua diagnosi e cura non può prescindere da una stretta collaborazione multispecialistica di allergologi, pneumologi, immunologi e infettivologi.
E non solo loro, capiremo perché più avanti.
Si tende a distinguere le rinosinusiti in base a un criterio temporale di durata:
- rinosinusiti normali = tempo di durata inferiore ai 10-14 giorni
- rinosinusiti sub-acute = durata di circa 3 settimane
- rinosinusiti acute = ripetute durante l’anno
- rinosinusiti croniche = si protraggono per tutto l’anno, con punte di riacutizzazione caratterizzate da peggioramento del quadro sintomatologico.
La mucosa nasale è ampiamente colonizzata da batteri, i più frequenti sono
- streptococco pyogenes
- stafilococco aureus
- morexella chatarralis
- hemophilus influenzae
La maggior parte vive nel naso e nei seni paranasali e in situazioni particolari possono virulentarsi e produrre l’infezione.
Da considerare anche la rinosinusite derivata da poliposi nasale.
Casi particolari sono rappresentati da rinosinusiti micotiche o da corpo estraneo odontogeno (infiammazioni localizzate a livello dentale).
A seconda della tipologia di sinusite, vengono prescritte terapie antibiotiche e l’uso di vasocostrittori nasali, nei casi gravi antistaminici e cortisonici, oltre ai lavaggi nasali.
Un circolo vizioso
La rinosinusite cronica è ritenuta in generale, dal mondo medico, come un “disturbo di ventilazione”, attribuibile a deviazione del setto, adenoidi o altri elementi malfunzionanti.
Quello che si trascura è l’ipotesi causale della “disfunzione respiratoria”, ovvero quando lo schema respiratorio nasale diventa orale.
Viene dato per scontato che:
naso chiuso
=
paziente costretto a respirare con la bocca
mentre invece possiamo essere davanti a uno schema respiratorio contrario.
Quando la respirazione è orale, nonostante il naso libero, l’aria sceglie come ingresso privilegiato la bocca perché non incontra resistenza, con conseguenti patologie a carico della gola e, solo secondariamente, del naso perché non viene ventilato, accompagnandosi a deficit di trasporto mucociliare e drenaggio.
Senza adeguata ventilazione, nel naso si verifica una ipossia con modificazioni del pH, del metabolismo della mucosa e della flora batterica che, in primo luogo da transitante diviene stanziale e dopo seleziona ceppi anaerobi normalmente assenti.
Questa condizione porta a edemi e alla sofferenza della mucosa nasale.
In sintesi: il paziente non tiene la bocca aperta perché ha il naso chiuso, ma il naso gli si chiude perché tiene la bocca aperta.
Lo schema respiratorio orale può derivare da una malocclusione dentale, e spetta quindi allo gnatologo un dentista super specializzato ripristinare quello corretto nasale interrompendo il circolo vizioso.

Malocclusione dentaria e respirazione orale
Prendiamo come esempio le principali MALOCCLUSIONI: da morso aperto anteriore e da morso profondo.

Più importante è il morso profondo, ovvero quando i denti superiori coprono eccessivamente i denti incisivi inferiori, addirittura a toccare, nei casi più gravi, le stesse gengive inferiori. Il morso profondo fa assumere al paziente un aspetto “a bocca serrata”, per cui il sistema di respirazione orale risulta mascherato.
Quando le arcate dentarie si serrano eccessivamente, diminuendo la distanza tra le basi ossee mascellare e mandibolare, ciò comporta due conseguenze:
- la retrusione mandibolare = legata al piano inclinato costituito dalla superficie linguale del gruppo dentale incisivo-canino superiore, sul quale, in chiusura, batte il bordo incisale di quello inferiore. La perdita di dimensione verticale (morso profondo) comporta lo scivolamento distale (retrusione) della mandibola.
- la perdita di una certa parte del volume endooralea disposizione della lingua = fa sì che la lingua, impedita a trovare spazio in avanti e ai lati dal muro dentale e dall’atteggiamento contratto delle labbra, non può che riguadagnarlo in alto o all’indietro. In alto, la continua spinta linguale sulla sutura palatina mediana genera un palato ogivale, con l’invasione delle sovrastanti cavità nasali. Questa spinta può generare profili aquilini. Se la sutura nasale non si deforma, sarà il setto nasale ad assorbire le spinte e sarà portato deviarsi. In molti casi i due aspetti si sommano, (grande naso aquilino e setto deviato).


GNATOLOGIA E MALOCCLUSIONE
Una visita gnatologica può evidenziare la presenza di malocclusione, disturbi dell’articolazione temporomandibolare o cranio-cervico-mandibolare.
Il test occluso-kinesi-posturale, che si svolge all’interno della visita Odonto-Kinesi-Posturale presso lo Studio Pantani dei dottori Massimo Silvio e Marco Pantani , é un test neurologico privo di effetti collaterali, che permette all’operatore di diagnosticare l’origine e/o le disfunzioni che sono alla base di cefalee, cervicalgie, vertigini, acufeni, lombalgie e dolori articolari.
Per la sua natura, priva di effetti collaterali e secondari, è praticabile anche su bambini e donne in gravidanza.
Dopo un’anamnesi e una diagnosi accurate, viene inserito nel paziente un dispositivo intra-orale (bite), chiamato Riposizionatore Posturale (RIP), che migliora la chiusura delle arcate dentali e ripristina la loro corretta posizione.
Scopri il Programma Postura Ok
Nasce dall’interazione tra 3 SCIENZE:
- La POSTUROLOGIA permette di verificare quali catene muscolari sono alla base dei dolori del Paziente
- L’ODONTOIATRIA e più specificatamente la GNATOLOGIA (una sua specializzazione) permette di trattare le malocclusioni che sono alla base dei disturbi del Paziente (70% dei casi nella statistica personale).
- La KINESIOLOGIA ci dice qual è la causa o le cause delle alterazioni posturali alla base dei dolori e indica le correzioni da apportare per ripristinare una postura corretta.
L’efficacia del Programma Postura OK è ben documentata dalle testimonianze che trovi su questo sito e sul nostro canale YouTube di centinaia di pazienti che, in quasi 40 anni, si sono affidati al nostro programma terapeutico per migliorare sensibilmente la qualità della loro vita e risolvere definitivamente i loro disturbi.
Esistono numerose ricerche scientifiche che dimostrano una correlazione tra benessere psico-fisico ed equilibrio dell’ingranaggio dentale e tra queste le linee guida presentate dal Ministero della Salute (vedi pubblicazione del 2017 sul link sottostante).
