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L’apparato uditivo umano è un sistema complesso e delicato.
È il primo a formarsi fra i 5 sensi nel ventre materno e ha un ruolo determinante nel contatto con il mondo esterno, sempre attivo nello svolgere una importante funzione di vigilanza (anche durante il sonno).
La sua vicinanza al Sistema Nervoso Centrale, e il suo ruolo percettivo nella vita quotidiana, rendono qualsiasi patologia a suo carico altamente invalidante (le otiti), mettendo anche a rischio la sicurezza della persona.
Insieme ai comuni raffreddori, le infezioni all’orecchio (OTITI) risultano essere le malattie pediatriche più diffuse nei paesi occidentali: si stima che entro i primi 3 anni di vita, 5 bambini su 6 contraggono almeno un episodio, il 75% dei casi entro i primi 10 anni.
Tabella dei Contenuti
ANATOMIA DELL’ORECCHIO
Orecchio Esterno
Orecchio Medio
Si trova tra il timpano e l’orecchio interno e si compone di:
- 3 piccoli ossicini chiamati martello, incudine e staffa
- la Tromba di Eustachio, un canale che collega l’orecchio medio con la faringe e che è rivestito di
La sua funzione è quella di equilibrare la pressione dell’organo dell’udito per la propagazione delle onde sonore.
Orecchio Interno
COME FUNZIONA L’UDITO
- Il padiglione auricolare (1) funge da vera e propria “parabola” in grado di raccogliere le onde sonore provenienti dall’ambiente esterno.
- Tali onde viaggiano attraverso il canale uditivo esterno (2) e colpiscono la membrana timpanica (3).
- Quando il timpano vibra, trasmette le vibrazioni ai 3 ossicini dell’orecchio medio (martello, incudine e staffa) (4) che amplificano le vibrazioni e le trasmettono all’orecchio interno
- L’orecchio interno (5) trasforma le vibrazioni in impulsi elettrici e li invia al nervo acustico, collegato con il cervello che li interpreta come suoni.
IL MAL DI ORECCHIO (OTALGIA) E LE INFEZIONI (OTITI)
Le otiti possono interessare l’orecchio esterno (otite esterna) o l’orecchio medio (otite media).
L’infiammazione che coinvolge l’orecchio interno è detta labirintite, che colpisce il labirinto auricolare deputato al mantenimento dell’equilibrio.
Le otiti sono causate da batteri, virus o funghi e l’andamento può essere acuto o cronico.
Spesso sopraggiungono come complicazioni di un mal di gola, raffreddore o allergia che colpiscono le vie aeree superiori, e che possono diffondersi mettendo in difficoltà la Tromba di Eustachio che non riesce più a scaricare efficacemente il materiale accumulato nell’orecchio medio, causando appunto una infezione.
TIPOLOGIE DI OTITI
Generalmente i medici, soprattutto pediatri, si trovano di fronte a 2 tipologie di otiti:

Otite Esterna
Otite Media
Infiammazione dell’orecchio medio che interessa la Tromba di Eustachio.
Non contagiosa, presenta dolore e prurito. Spesso guarisce da sola, altre volte serve un antibiotico per risolvere il problema. Può durare più di 1 settimana se non porta complicazioni.
Otite Media Acuta
Miringite
Infiammazione che colpisce esclusivamente la membrana timpanica.
L’OMAR – Otite Media Acuta Ricorrente
Quando i bambini hanno l’otite di continuo, con numero di episodi acuti maggiori di 3 in 6 mesi. viene detta ricorrente o cronica, il cui trattamento richiede frequenti terapie antibiotiche.
Otiti Dell’Orecchio Interno
Labirintite
E’ un’infiammazione virale o batterica dell’orecchio interno caratterizzata da violente crisi di vertigine. Una tempestiva diagnosi, seguita da terapia antivirale o antibatterica, risolve la patologia senza complicazioni. La differenza con le altre forme di vertigine è data dalla frequente presenza di febbre, tosse, mal di gola e malessere generalizzato mentre gli acufeni sono quasi sempre assenti.Sindrome di Menière
E’ un disturbo che provoca episodi di vertigine oggettiva (l’ambiente sembra ruotare intorno alla persona), ipoacusia fluttuante, acufeni, sensazione di orecchio pieno e spesso nausea e vomito. Questi sintomi si presentano come “crisi” episodiche, che possono durare da 20’ a 24 h e più. E’ il medico specialista che può distinguere la malattia di Menière da altre patologie che possono procurare vertigini come, ad esempio, la labirintite e le disfunzioni cervicali. La terapia è generalmente farmacologica (vestibolo-soppressori, diuretici, anti-emetici, cortisonici o diuretici nelle riacutizzazioni), ma possono risultare utili una dieta alimentare mirata o cure omeopatiche.L’Altra Faccia della Medaglia
Nel considerare alcune patologie recidivanti e croniche dell’orecchio, sfugge spesso un elemento strutturale di grande importanza: il rapporto che intercorre tra l’Articolazione Temporo Mandibolare (ATM) – in particolare il condilo mandibolare – e la parete posteriore della cavità glenoide, cioè della cavità articolare dell’osso temporale che accoglie il condilo stesso.
Questa cavità è infatti prossimale all’orecchio.
Patologie a Carico dell'ATM
Le patologie dell’ATM riguardano spesso un insieme di disfunzioni che necessitano un intervento combinato tra più specialisti: il fisioterapista, l’odontoiatra, l’otorinolaringoiatra e il logopedista.
Riguardo alle otiti, viene spesso trascurato un elemento fondamentale: la malocclusione, ovvero il rapporto disarmonico delle arcate dentarie fra loro.
Se il paziente presenta una malocclusione a livello dentario, con slittamento della mandibola in una posizione scorretta, il condilo può interferire con il buon funzionamento della tuba di Eustachio. Se così accade, le infezioni dell’orecchio medio risultano facilitate e diventano recidivanti.
Se con il suo polo esterno il condilo entra in contatto con il condotto uditivo esterno, può stimolarlo a secernere una eccessiva e sgradevole quantità di cerume. Ciò può facilitare l’insorgenza delle otiti esterne.
QUANDO IL PEDIATRA PUO’ SOSPETTARE UN PATOLOGIA OTOLOGICA DA MALOCCLUSIONE?
Non esistono sintomi patognomonici, ma ci sono dei quadri di riferimento:
- Facilmente riconoscibile è la deviazione mandibolare che dà disturbi a un orecchio solo, omolaterale alla deviazione
- Quando all’ispezione si evidenzia un mento sfuggente con profilo da uccello o da castoro (classe 2)
- Quando all’ispezione si evidenzia un mento pronunciato, dovuto ad una mandibola grande frenata a livello dento-paradentale che finisce per comprimere verso l’indietro la cavità glenoide (classe 3).
Quando il morso è profondo, scompaiono alla vista i denti frontali inferiori, coperti dai superiori che possono giungere a contatto con la gengiva marginale inferiore.
Nel caso di una associazione sospetta di otite collegata a una malocclusione, il paziente andrà indirizzato verso un accertamento radiologico e consulenza gnatologica.
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Nasce dall’interazione tra 3 SCIENZE:
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Esistono numerose ricerche scientifiche che dimostrano una correlazione tra benessere psico-fisico ed equilibrio dell’ingranaggio dentale e tra queste le linee guida presentate dal Ministero della Salute (vedi pubblicazione del 2017 sul link sottostante).
