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Uno dei difetti fisici meno accettati dalle donne, da tempi immemorabili, è il naso aquilino, detto anche “dantesco”, caratterizzato dall’inconfondibile gobba che si fa prepotentemente strada attraverso ogni tipo di acconciatura.
Classici i commenti “Lavori alla Nasa?”, “Tuo padre è Ligabue?”, con i quali moltissime donne hanno dovuto convivere, fino alla risoluzione drastica del problema attraverso una “rinoplastica” (la cosiddetta “plastica al naso”).
Gli studi medici di ortognatodonzia (branca dell’ortodonzia caratterizzata da un approccio globale basato sulla ricerca di una funzionalità denti-ossa-muscoli che diventi sinergica con l’estetica), hanno rivelato però una stretta correlazione tra naso aquilino e malocclusione dentale, spostando l’asse del problema verso la prevenzione, piuttosto che la correzione.
Tabella dei Contenuti
Un’incidenza da far mancare il fiato

Da un punto di vista anatomico, il naso umano è formato da:
- radice nasale, ovvero la parte superiore in continuità con la fronte
- ponte nasale, si trova fra gli occhi subito sotto la radice
- dorso nasale(o cresta nasale), è la zona che parte dal ponte nasale e che dà la forma al naso con la sua prominenza, definendone il profilo
- punta nasale(o apice nasale), è la parte inferiore del naso dove si aprono le narici nasali
- ali nasali, sono le porzioni di naso esterno-laterali al dorso nasale e alla punta nasale, che circondano le narici.
Le principali malocclusioni
Tra queste sono rilevanti:
- il morso aperto anteriore, caratterizzato da uno spazio presente nella zona incisivo-canina fra le arcate dentarie opposte, che impedisce il sigillo labiale a riposo, causato spesso dal succhiamento del dito, dall’uso del biberon o del ciuccio in età infantile;
- il morso profondo, caratterizzato da una eccessiva “copertura” dei denti incisivi inferiori a opera di quelli superiori, che possono giungere e toccare nei casi più gravi le stesse gengive marginali inferiori.
Il morso profondo fa assumere al paziente un aspetto a bocca serrata.
Conseguenze delle malocclusioni sull’apparato ATM (Articolazione Temporo-Mandibolare)
Il fatto che le arcate dentarie serrino eccessivamente, diminuendo la dimensione verticale della bocca (cioè la distanza tra mascella e mandibola), comporta due effetti importanti:
La perdita di parte del volume endorale a disposizione della lingua. Essa è costituita da un complesso muscolare con molteplici funzioni in continua attività: se è impedita dal muro dentale e dal serramento delle labbra a trovare spazio in avanti e ai lati, cerca di riguadagnarlo in alto o all’indietro.
In alto, la pressione linguale sulla sutura palatina mediana genera facilmente un palato ogivale, con l’invasione nelle sovrastanti cavità nasali.
Disordini cranio-mandibolari da malocclusione
Il palato ogivale, noto anche come palato stretto, è appunto una malformazione caratterizzata dalla riduzione del diametro trasversale della volta palatina, con accentuazione dell’altezza dell’osso mascellare superiore.
In alto, la pressione linguale sulla sutura palatina mediana genera facilmente un palato ogivale, con l’invasione nelle sovrastanti cavità nasali.
Il palato ogivale appare stretto e incavato verso l’alto, con forma che ricorda un’ogiva.
E’ particolarmente diffuso nei bambini in quanto è spesso correlato a un uso esagerato del ciuccio, all’allattamento artificiale o al vizio di succhiarsi il pollice.
A tale malformazione si possono sommare ulteriori malocclusioni dentali o altre anomalie nell’accrescimento del volto.
Il naso aquilino, ad esempio, nasce dalla spinta verso l’alto della lingua sulla sutura palatina mediana che si trasmette al vomere e alla lamina perpendicolare dell’etmoide che formano il setto nasale fino alla sutura delle ossa nasali.
Se la sutura nasale mediana non si deforma, sarà invece il setto nasale ad assorbire le spinte e sarà portato a curvarsi e a deviare.
In molti casi un grande naso aquilino e un setto deviato si sommano, e il paziente arriva a lamentarsi di una scarsa funzionalità respiratoria.

Oltre a deformazioni nasali antiestetiche, il palato stretto può determinare o favorire lo sviluppo di una deglutizione atipica. È una anomalia funzionale data dalla spinta linguale sui denti anteriori anziché sul palato, favorendo un morso aperto e possibili complicanze dentali, parodontali e articolari, come il bruxismo.
Il palato stretto costringe la lingua a muoversi in modo inadeguato anche nel pronunciare alcune lettere, portandola a cercare movimenti alternativi per compensare. In questi casi, è fondamentale la collaborazione tra l’ortodontista e un logopedista.
La respirazione orale da malocclusione
Il palato ogivale è strettamente correlato alla respirazione orale, a sua volta responsabile di roncopatia (russamento), apnea notturna o infiammazioni ricorrenti alla gola.
L’inspirazione, in una respirazione orale, non passa attraverso le cavità nasali, atte al riscaldamento dell’aria, al filtraggio degli agenti patogeni e delle sostanze allergizzanti, bensì attraverso la bocca, favorendo una stimolazione anomala ed eccessiva a livello di adenoidi, causando una ipertrofia reattiva (aumento volumetrico) delle stesse.
Per vari tipi di malocclusione che favoriscono l’insorgenza della respirazione orale e delle sindromi ostruttive, abbiamo di contro molti problemi respiratori che possono influenzare il tipo di crescita e di sviluppo della bocca e del cranio, favorendo alcuni quadri disortodontici.
Si tratta quindi di un circolo vizioso che occorre interrompere con una opportuna terapia ortognatodontica, fisioterapica e logopedistica.
Prevenire è meglio che curare
Diventa quindi molto importante portare il vostro bambino alle visite di controllo dal dentista fin da piccolo.
Il palato ogivale si risolve con una espansione palatale, mentre la malocclusione con specifici RIP (Riposizionatori Posturali), come quelli adottati all’interno del Programma PosturaOK dello Studio Medico Pantani.
Va ricordato che la deglutizione è un atto che viene compiuto circa 1500 volte al giorno, che coinvolge altre forze muscolari che si ripercuotono a catena lungo la colonna vertebrale, quindi sulla postura.
Durante la visita odonto-kinesi-posturale effettuata presso lo Studio Medico Pantani a Carrara, verrà effettuato sul paziente un test occluso-kinesi-posturale, strumento fondamentale non invasivo per avere un quadro del paziente ben definito.
Scopri il Programma Postura Ok
Nasce dall’interazione tra 3 SCIENZE:
- La POSTUROLOGIA permette di verificare quali catene muscolari sono alla base dei dolori del Paziente
- L’ODONTOIATRIA e più specificatamente la GNATOLOGIA (una sua specializzazione) permette di trattare le malocclusioni che sono alla base dei disturbi del Paziente (70% dei casi nella statistica personale).
- La KINESIOLOGIA ci dice qual è la causa o le cause delle alterazioni posturali alla base dei dolori e indica le correzioni da apportare per ripristinare una postura corretta.
L’efficacia del Programma Postura OK è ben documentata dalle testimonianze che trovi su questo sito e sul nostro canale YouTube di centinaia di pazienti che, in quasi 40 anni, si sono affidati al nostro programma terapeutico per migliorare sensibilmente la qualità della loro vita e risolvere definitivamente i loro disturbi.
Esistono numerose ricerche scientifiche che dimostrano una correlazione tra benessere psico-fisico ed equilibrio dell’ingranaggio dentale e tra queste le linee guida presentate dal Ministero della Salute (vedi pubblicazione del 2017 sul link sottostante).
